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27 oct 2012

L'italiano over 55

La settimana scorsa ho iniziato un nuovo corso nella scuola d'italiano per adulti dove lavoro e sono entrata in classe piena di aspettative che si sono avverate totalmente. Il corso è destinato ad alunni al di sopra dei 55 anni. In altre occasioni vi ho descritto esperienze molto positive con gruppi di "signore": la loro disponibilità, il loro entusiasmo e impegno mi hanno sempre colpito.
 
In questo corso abbiamo creato ad hoc dei gruppi specifici con adulti over 55, con un programma meno pressante e con un ritmo più lento, adattando strategie e attività a persone che hanno perso (in parte) rapidità nei riflessi ma che hanno acquisito grazie all'età, una capacità di analisi e riflessione che manca a volte in studenti più giovani.
 
Mi aspettavo tutto ciò il primo giorno di lezione, e ho avuto anche una grata conferma: mi sono trovata davanti un gruppo di alunni con un bagaglio culturale ricchissimo e una vita piena di esperienze...! Sono sicura che riceverò da loro tanto quanto io potrò dargli!

30 sept 2012

Ogni gruppo è diverso

Sempre che incontro un gruppo per la prima volta dedico un bel po' di tempo (anche tutta la prima lezione se è necessario) a conoscere le persone che ho davanti. Ho la fortuna di lavorare con gruppi piccoli (6/7 persone in media), perciò è possibile porsi quest'importante obiettivo.
Quando dico conoscere le persone mi riferisco non solo al fatto di ottenere informazioni sulle loro conoscenze della lingua italiana o se sono mai state in Italia. Cerco di capire piuttosto se le persone sono partecipative, se gli piace parlare di sé oppure se sono riservate, se vogliono far vedere agli altri quanto sanno oppure se preferiscono nascondersi... E soprattutto cerco di conoscere il modo con cui si avvicinano allo studio di una lingua e non parlo soltanto di motivazione ma qual è il bagaglio che si portano appresso dall'infanzia, cominciando dal periodo scolastico o finendo con le esperienze che hanno avuto nello studio di altre lingue.



Avere in mano queste informazioni (a volte sono evidenti fin dal primo momento; altre, invece, sono più sottili da ottenere) è fondamentale per applicare le risorse didattiche più adatte ad ogni fase d'apprendimento e quindi, è inutile portare in classe sempre le stesse attività che sono efficaci la maggior parte delle volte. Può darsi invece di trovare un gruppo diverso, fuori dal comune, che ti spinga a utilizzare attività differenti, un gruppo con cui puoi "re-inventarti" come docente e quindi, crescere professionalmente.

11 sept 2012

Sensazioni positive!

Ieri ho ripreso il lavoro con la prima lezione a un gruppo di livello A2 e dopo le presentazioni e aver fatto un'attività per conoscerci un po', abbiamo dedicato circa quaranta minuti a discutere sull'apprendimento delle lingue, gli aspetti che trovavano più o meno facili, quali strategie didattiche gli risultavano più efficaci per imparare una lingua e tante altre questioni che riguardavano l'apprendimento e l'acquisizione dell'italiano.
Vi confesso che è stata una lezione piena di sensazioni positive! Mi sento davvero fortunata perché dopo 25 anni di lavoro, l'insegnamento mi appasiona ancora come il primo giorno.
Questo sarà un corso speciale!

30 jul 2012

Una lezione simpatica

L'altra sera, durante una delle ultime lezioni del corso in un gruppo di livello A2, è successo un episodio molto simpatico con due studenti come protagonisti: un ragazzo e una ragazza. Gli alunni stavano facendo un esercizio orale di tipo grammaticale, dove l'attenzione era focalizzata sulle espressioni di tempo che si possono utilizzare quando raccontiamo un fatto al passato; era il turno del ragazzo che ha voluto rispondere non solo con l'espressione di tempo ma anche con il verbo al passato prossimo, sbagliando il verbo ma adoperando correttamente l'avverbio di tempo. La domanda era:

- Quando è stata l'ultima volta che sei andato al mare?
- * Ho andato al mare l'estate scorsa.

Io non ho detto niente (premetto che l'attività era corale) e la ragazza, guardandomi ha detto *Ho andato? Si dice Sono andato!. Io ho ricordato la finalità dell'esercizio e siamo andati avanti.
Quando il turno è ricaduto sul ragazzo, lui, facendo ricorso a tutte le conoscenze della sua grammatica (della sua interlingua) ha risposto alla domanda:

- Quando è stata l'ultima volta che ti sei arrabbiato?
- Mi sono arrabbiato domenica sera.

Non vi sembra meraviglioso? La voglia di superazione con un input adeguato non ha limiti!

30 may 2012

Senza fretta

Senza fretta, senza la pressione di un obiettivo predeterminato, addirittura senza essere costretti a seguire una programmazione (chiedo scusa agli esperti in glottodidattica!) ma sono sempre più convinta che un progresso reale ed effettivo si possa solo verificare quando l'insegnante segue -semplicemente- il ritmo che gli studenti segnano.

Ieri ho fatto l'ultima lezione prima dell'esame con un gruppo di stdenti spagnoli di livello A2 e non mi è piaciuta per niente; costretta a finire il programma ho dovuto inserire il condizionale semplice negli ultimi quarantacinque minuti! Vi potete immaginare il risultato...

Nella scuola dove lavoro abbiamo molti studenti che non sono interessati a ottenere un certificato e neanche a raggiungere nessun livello prestabilito ma, semplicemente, vogliono conoscere la lingua italiana per i più svariati motivi: perché il figlio o la figlia si è sposato/a con un italiano/a, perché vogliono fare un viaggio con gli amici, perché sono appassionati d'opera o perché è sempre stato uno dei loro sogni. E questo tipo di studente non può imparare sotto la pressione di un programma (del tipo "adesso tocca fare i relativi perché sono nel libro") o un esame dove sarà giudicata - nella maggior parte dei casi- solo la correttezza grammaticale.

Negli ultimi tempi sto verificando che per acquisire e per apprendere una lingua ci vuole indubbiamente da parte dello studente: curiosità e desiderio di avvicinarsi alla lingua e alla cultura oggetto di studio e disposizione a lavorare con altri compagni e con l'insegnante; da parte di quest'ultimo è necessaria innanzitutto una grande sensibilità per capire il gruppo che ha davanti e ognuno degli studenti (ci vuole tanta psicologia!), e deve anche avere il coraggio di rischiare e seguire il ritmo degli alunni senza la pressione di un programma o di un esame e programmare le lezioni sotto questa prospettiva.

Che cosa ne pensate? Avete avuto delle esperienze simili?

9 may 2012

Aggiornarsi in continuazione

In questi ultimi mesi sto ripassando dei testi che descrivono i diversi metodi e approcci focalizzati sull'apprendimento dell'italiano sia come L1 sia come L2, così come i progetti che istituzioni pubbliche e private stanno mettendo in atto per promuovere e migliorare l'insegnamento, non solo della lingua italiana, ma anche di altre lingue.
Penso sinceramente che l'aggiornamento continuo e la partecipazione a corsi di formazione, forum e progettti vincolati all'esperienza dell'insegnamento, sia fondamentale per non arrugginirsi e per evitare la fossilizzazione: quante volte ci sarà capitato di riutilizzare materiali in disuso o non più contestualizzati per "pigrizia" o perché ci hanno sempre funzionato. Invece è proprio necessario informarsi, leggere, assistere a seminari, discutere collettivamente su materiali, testi, attività, nuove proposte... Il nostro mestiere non è un lavoro da svolgere individualmente, nonostante siamo "da soli" quando chiudiamo la porta della classe. Uno dei vantaggi di questo lavoro è la collettività: sedersi a discutere con i colleghi sul materiale, gli alunni, i testi, quelle attività che ci funzionano...


18 abr 2012

Gruppi multiculturali

Ieri ho iniziato a lavorare con un gruppo multiculturale: una ragazza giapponese, un signore originario di Maiorca (Spagna), un'alunna egiziana e un'altra di Guadalajara (Spagna). Mi ha subito attratto l'idea di lavorare con una classe così varia in quanto permetterà di mantenere uno scambio continuo ogni volta che si presenterà l'occasione sia a livello puramente culturale che a livello linguistico. Potremo contare su una lingua di riferimento (lo spagnolo) comune a tutti dato che sia l'alunna giapponese che quella egiziana abitano in Spagna da molti anni.
Ho sempre trovato molto stimolante lavorare con gruppi eterogenei perché si possono mettere in pratica delle strategie didattiche che includono lo scambio di informazioni che indubbiamente arricchisce l'apprendimento dotandolo di esperienze di lingua e di vita. Secondo me, le persone che partecipano a una classe multiculturale hanno l'opportunità di vivere un'esperienza molto più creativa di altri alunni in gruppi più omogenei.
Se avete esperienze di questo tipo vi invito a lasciare qui i vostri commenti e suggerimenti di lavoro.

10 abr 2012

Insegnare a persone anziane


Vi volevo parlare della mia esperienza come insegnante ad adulti, specialmente con gruppi di persone di una certa età con cui ho lavorato negli ultimi anni e che mi sono sembrati particolarmente interessanti, sia dal punto di vista didattico che personale.
Nella stragrande maggioranza si tratta di gruppi di 6/8 donne, ultra-sessantenni, con un certo livello culturale ed economico, che hanno deciso di realizzare un loro desiderio, imparare l'italiano, dopo essersi liberate (o quasi) da impegni familiari e/o lavorativi. Mi sembra interessante evidenziare il fatto che siano principalmente le donne a involucrarsi nell'apprendimento dell'italiano. Sarebbe opportuno scoprirne il perché!
Per me è molto gratificante insegnare a queste donne che dimostrano un impegno e una disciplina ferrea durante le lezioni, nel fare i compiti e, in generale, nella partecipazione a tutte le attività che gli propongo. Mi sento molto motivata dal loro entusiasmo  e perciò le lezioni risultano molto gratificanti e coinvolgenti per tutte.
Ovviamente, imparare qualsiasi materia a una certa età comporta limitazioni non trascurabili: difficoltà negli ascolti o nell'assimilare certi aspetti lessicali o fonetici, piuttosto che negli aspetti morfosintattici che generalmente capiscono molto bene grazie al tipo di educazione scolastica che hanno ricevuto.
Se volete raccontare qualche esperienza simile, lasciate pure un commento.


Foto:dreamstime




20 mar 2012

Presentazione

Sono María Moreno Celeghin, un'insegnante di italiano con un po' di anni di esperienza alle spalle e con tanto entusiasmo ancora per questo bellissimo mestiere e per questa meravigliosa lingua.
Invito tutti a partecipare a questo blog che vorrebbe essere un punto di incontro tra insegnanti di italiano dove scambiare esperienze, iniziative, difficoltà, metodi, approcci e novità nell'apprendimento e nell'insegnamento di italiano a studenti spagnoli e latinoamericani.
Aspetto le vostre apportazioni e commenti!