Come e cosa correggere? Secondo la mia esperienza, la
correzione dell’insegnante è l’azione che più segni lascia sui nostri studenti,
in bene e in male, è il nostro “marchio”: questo è giusto / questo è sbagliato.
Dunque, dobbiamo essere estremamente puntigliosi nella scelta dei criteri con
cui correggiamo perché influiremo in un modo determinante sull’adeguata (o inadeguata)
progressione del processo d’apprendimento dei nostri studenti.
Essere sempre consapevoli degli obiettivi del corso, di ognuna delle unità didattiche, di ciascun'attività ci permetterà di
sapere esattamente cosa vogliamo dai nostri alunni in ogni momento e in ogni fase del processo d’apprendimento.
Facendo una riflessione su cosa chiediamo allo studente ogni
volta che gli proponiamo un’attività, automaticamente dobbiamo riflettere su
come lo correggeremo quando la svolgerà. Non è sempre facile non perdere di
vista questa prospettiva: molto spesso dimentichiamo che l’obiettivo
finale è che i nostri studenti siano in grado di comunicare in italiano nella
forma più corretta possibile ma… non subito, non sempre, non dopo 30 ore di
lezione. E abbiamo la “umana” tendenza a correggere tutto o quasi
tutto. Farlo però risulta controproducente in quanto, paradossalmente, ostacola
il miglioramento. Perciò risulta indispensabile avere una
panoramica completa degli obiettivi da raggiungere per dosare nel migliore dei
modi le conoscenze, abilità e competenze che i nostri studenti devono acquisire
e apprendere.
Se volete, lasciate il vostro commento e come procedete voi, anche qual è stata la vostra esperienza come alunni!
Se volete, lasciate il vostro commento e come procedete voi, anche qual è stata la vostra esperienza come alunni!
No hay comentarios:
Publicar un comentario