Persone interessate

7 jul 2012

Come, quando e cosa correggere?


Come e cosa correggere? Secondo la mia esperienza, la correzione dell’insegnante è l’azione che più segni lascia sui nostri studenti, in bene e in male, è il nostro “marchio”: questo è giusto / questo è sbagliato. Dunque, dobbiamo essere estremamente puntigliosi nella scelta dei criteri con cui correggiamo perché influiremo in un modo determinante sull’adeguata (o inadeguata) progressione del processo d’apprendimento dei nostri studenti. 

Essere sempre consapevoli degli obiettivi del corso, di ognuna delle unità didattiche, di ciascun'attività ci permetterà di sapere esattamente cosa vogliamo dai nostri alunni in ogni momento e in ogni fase del processo d’apprendimento.

Facendo una riflessione su cosa chiediamo allo studente ogni volta che gli proponiamo un’attività, automaticamente dobbiamo riflettere su come lo correggeremo quando la svolgerà. Non è sempre facile non perdere di vista questa prospettiva: molto spesso dimentichiamo che l’obiettivo finale è che i nostri studenti siano in grado di comunicare in italiano nella forma più corretta possibile ma… non subito, non sempre, non dopo 30 ore di lezione. E abbiamo la “umana” tendenza a correggere tutto o quasi tutto. Farlo però risulta controproducente in quanto, paradossalmente, ostacola il miglioramento. Perciò risulta indispensabile avere una panoramica completa degli obiettivi da raggiungere per dosare nel migliore dei modi le conoscenze, abilità e competenze che i nostri studenti devono acquisire e apprendere. 
Se volete, lasciate il vostro commento e come procedete voi, anche qual è stata la vostra esperienza come alunni!


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