Persone interessate

17 jul 2012

La correzione degli errori

La correzione degli errori in una classe di lingua a stranieri da parte dell'insegnante o dai compagni di classe provoca non poche frustazioni ad alunni che ritengono che l'errore sia un punto di arrivo e non di partenza, quindi, come un fallimento. La maggior parte di noi abbiamo vissuto a scuola momenti di grande frustazione quando ci veniva consegnato il compito pieno di correzioni in rosso con il rimprovero più o meno tacito che si leggeva negli occhi della maestra. Per fortuna gli ultimi studi in glottodidattica e le apportazioni dell'approccio umnistico-affettivo nell'insegnamento delle lingue ritengono l'errore come parte necessaria e, per tanto fondamentale, del processo di apprendimento. Non bisogna vergognarsi di sbagliare, anzi, l'errore fornisce (all'insegnante e allo studente) un'informazione di prima mano per continuare a lavorare e a imparare.
Vi suggerisco di leggere questo articolo sulla correzione degli errori, di  Christopher Humprhris e vi consiglio anche di visitare il sito web di un altro esperto in glottodidattica: Marco Mezzadri e leggere (tra gli altri articoli), "La correzione degli errori".

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2 comentarios:

  1. Gli errori! Sono stati sempre l´enemico!! Penso che questa sia una cosa che dovremmo insegnare i bambini da piccoli. Sempre abbiamo pensato che gli errori sono negativi ma dobbiamo vederlo da un altro modo, gli errori sono buoni per imparare, e incredibile come una persona, anche se sia adulta si vergogna perche ha comesso un errore, questo é semplicemente perche questa persona é cresciuta pensando che gli errori sono negativi. Dobbiamo cambiare questo e noi, come insegnanti, possiamo cambiare questo modo di pensare.

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  2. Senz'altro, Vanessa, e l'unico modo è imparararlo fin da bambini: non succede niente quando si sbaglia. Siamo i docenti i responsabili di cambiare l'ottica dell'errore, puntando non sui risultati ma sul processo d'apprendimento e considerando l'errore come spunto di miglioramento e non come azione da punire con un voto negativo. Forse sarebbe il caso di modificare anche le valutazioni e, invece di 10, 9, 8... valutare con termini che indichino il livello raggiunto dall'alunno (basso / medio /alto) con rispetto ai criteri di valutazione del Quadro di Riferimento Europeo (A1, A2...).
    Solo così, i futuri adulti riterranno l'errore come fonte di apprendimento quando impareranno una nuova lingua.

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