Persone interessate

30 jun 2012

Esame sì o no? (continuazione...)



Continuo a riflettere sulla necessità o, per meglio dire, l'utilità dell'esame in un corso di lingua. L'opinione di Vanessa ha fatto che il mio rifiuto innato verso l'esame sia un po' meno categorico...

È vero che potrebbe essere utilizzato come uno strumento che servisse per evidenziare i punti forti (importantissimo per l'autostima) e anche i punti deboli (quali aspetti bisogna rafforzare) e quindi l'esame diventerebbe uno strumento didatticamente valido come indicatore dei passi a seguire nel processo d'apprendimento.

È anche vero che ci sono studenti (come Vanessa) che l'esame lo vedono come una sfida e altri che lo ritengono una tortura (sicuramente a causa di brutte esperienze in passato). Il nostro compito consisterebbe dunque trasmettere ai nostri alunni una visione positiva dell'esame filtrando tutti gli aspetti negativi; un modo per far esperimentare sensazioni positive sarebbe proporre agli studenti dei piccoli test alla fine di ogni unità didattica con l'obiettivo di ridurre l'ansia e lo stress. Come sempre, se noi siamo convinti della necessità di qualcosa, trasmetteremo molta più convinzione! Se l'alunno che ha i sudori freddi alla sola idea dell'esame vede che quando gli viene restituito non c'è solo la correzione in rosso per la risposta sbagliata ma anche in verde per la risposta giusta, e che l'insegnante non evidenzia soltanto quella sbagliata, la percezione cambia molto, non credete? 

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